Rischio geo-idrologico in Italia,catalogo per definire il livello dei rischi:CNR

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zone a rischio frane

L’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha prodotto un catalogo di eventi di frana e di inondazioni storiche in Italia. Il catalogo – unico per completezza e copertura temporale – ha permesso di definire i livelli di rischio da frana e da inondazione a cui è soggetta la popolazione Italiana, come pure di identificare “ho t- spot s”, ossia aree del paese maggiormente soggette a fenomeni franosi e di inondazioni con conseguenze potenzialmente fatali.

Analizzando la parte del catalogo che copre il periodo più recente, fra il 1950 al 2008, emerge come vi siano state almeno 6.380 vittime (morti, dispersi, feriti) per frana e almeno 2.699 vittime di inondazioni. Nel periodo considerato, tutte le regioni italiane hanno subito vittime per frana o per inondazione. Le regioni più esposte al rischio da frana per la popolazione sono state il Trentino Alto Adige (675 vittime dovute a 198 eventi franosi), la Campania (431 vittime in 231 eventi), la Sicilia (374 vittime in 33 eventi) e il Piemonte (252 vittime in 88 eventi). In Veneto, il solo evento del Vajont del 9 ottobre 1963 causò oltre 1.900 vittime. Le regioni più esposte al rischio da inondazione per la popolazione sono state il Piemonte (235 vittime in 73 eventi alluvionali), la Campania (211 vittime in 59 eventi), la Toscana (456 vittime in 51 eventi), e la Calabria (517 vittime in 37 eventi).

Allora come può proseguire la ricerca? Quali sono i metodi, le strategie e gli strumenti più utili per mitigare gli eventuali rischi, prodotti da questi eventi che, si badi bene, sono naturali e “contribuiscono a scolpire il paesaggio italiano così come noi lo conosciamo”?

Il CNR IRPI sta provvedendo anche a sviluppare, per il Dipartimento della Protezione Civile,della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un sistema prototipale per la previsione di frane indotte dalle precipitazioni, sulla base di soglie di pioggia e di misure e previsioni quantitative della precipitazione e ha anche messo a punto metodologie per la definizione e la mappatura del rischio da frana e da inondazione a differenti scale geografiche, da quella nazionale a quella locale. Sicuramente questi fenomeni non si possono eliminare o arginare o combattere, ma si può certamente cercare di prevederli con più precisione possibile e arginare i rischi.

fonte:ingegneri.it

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