S. Elisabetta di Ungheria – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – martedì 17 novembre 20

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Martedì, XXXIII Tempo Ordinario – S. Elisabetta di Ungheria – PRIMA LETTURA Ap 3,1-6.14-22 – Dal Salmo 14 (15) – VANGELO Lc 19,1-10

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Anche oggi il Vangelo ci riporta un incontro. Se ieri alla voce del cieco Gesù risponde con la sua voce, oggi allo sguardo curioso di Zacchèo Gesù risponde alzando gli occhi, incontrandolo anzitutto lì dove lui lo attende, nel profondo di quello sguardo, espressione di una vita colma di errori, di soprusi, di vizi, ma anche desiderosa di innalzarsi, di uscire fuori da quella gabbia che la società gli aveva imposta. Negli occhi di Gesù trova la possibilità di essere amato non per i soldi, ma perché figlio; in Cristo trova la gioia di non essere giudicato né per l’aspetto esterno, lui basso e goffo, quantomeno dalla bruttezza del disordine interiore. Zacchèo vuole essere se stesso e capisce che solo con Gesù può diventarlo. Egli non si sente un ladro e non vuole più esserlo; egli ha trovato la gratuità di un sorriso e si sente ricco solo di questo. Quante volte abbiamo incontrato lo sguardo di Gesù, abbiamo ascoltato la sua Parola, eppure stentiamo ad abbandonare il peccato, non vogliamo restituire le cose che non ci appartengono: il tempo, i carismi, il sorriso e tutto ciò che appartiene al nostro prossimo e che non possiamo continuare a tenercelo per noi rimanendo piccoli, attaccati alla terra e separati da tutti gli altri fratelli in Cristo.

Pane di oggi: Che io possa incontrare il tuo sguardo, o Gesù, e dai tuoi occhi capire che essere ladro non è solo di chi ruba oggetti o soldi ma anche di chi sottrae grazia agli altri. Sì, Gesù, io sono un ladro quando ritengo mia la vita, il tempo, le forze, l’intelligenza, la preghiera… quando non condivido, non comunico, non permetto al prossimo di arricchirsi della mia ricchezza. Tu sei il mio tesoro: te solo io voglio; tu solo mi basti.
Azione: Solo donando tutto riceveremo colui che è il nostro Tutto.

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=1

Sant’ Elisabetta d’Ungheria

I Santi di oggi - 17 Novembre Sant' Elisabetta d'Ungheria, religiosa

Figlia di Andrea, re d’Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ebbe una vita breve. Nata nel 1207, fu promessa in moglie a Ludovico figlio ed erede del sovrano di Turingia. Sposa a quattordici anni, madre a quindici, restò vedova a 20. Il marito, Ludovico IV morì ad Otranto in attesa di imbarcarsi con Federico II per la crociata in Terra Santa. Elisabetta aveva tre figli. Dopo il primogenito Ermanno vennero al mondo due bambine: Sofia e Gertrude, quest’ultima data alla luce già orfana di padre. Alla morte del marito, Elisabetta si ritirò a Eisenach, poi nel castello di Pottenstein per scegliere infine come dimora una modesta casa di Marburgo dove fece edificare a proprie spese un ospedale, riducendosi in povertà. Iscrittasi al terz’ordine francescano, offrì tutta se stessa agli ultimi, visitando gli ammalati due volte al giorno, facendosi mendicante e attribuendosi sempre le mansioni più umili. La sua scelta di povertà scatenò la rabbia dei cognati che arrivarono a privarla dei figli. Morì a Marburgo, in Germania il 17 novembre 1231. È stata canonizzata da papa Gregorio IX nel 1235.

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