Un Po’ di PANE quotidiano per Camminare in CRISTO martedì 31 marzo 2020

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Martedì, V di Quaresima – S. Beniamino PRIMA LETTURA Nm 21,4-9 – Dal Salmo 101 (102) – VANGELO Gv 8,21-30

Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: Attira l’attenzione che in questo breve passo del Vangelo per tre volte Gesù dice: «Morirete nei vostri peccati». Lo ripete tre volte. E lo dice perché non capivano il mistero di Gesù, per-ché avevano il cuore chiuso e non erano capaci di aprire un po’, di cercare di capire quel mistero che era il Signore. Ma poi questo dialogo continua e, alla fine, Gesù guarda indietro alla storia della salvezza e fa ricordare loro qualcosa: «Quando avrete innalzato il figlio dell’uomo, allora conoscerete che io sono». Con queste parole Gesù fa ricordare quello che è accaduto nel de-serto e abbiamo sentito nella prima lettura. È il momento in cui il popolo annoiato, il popolo che non può sopportare il cammino, si allontana dal Signore, sparla di Mosè e del Signore, e trova quei serpenti che mordono e fanno morire. Allora il Si-gnore dice a Mosè di fare un serpente di bronzo e innalzarlo, e la persona che subisce una ferita del serpente, e che guarda quello di bronzo, sarà guarita. Il serpente è il simbolo del cattivo, è il simbolo del diavolo: era il più astuto degli animali nel paradiso terrestre. Il serpente è quello che è capace di sedurre con le bugie, è il padre della menzogna. Ma allora dobbiamo guardare il diavolo per salvarci? In realtà Gesù dice: «Quando io sarò innalzato in alto, tutti verranno a me». Ovviamente questo è il mistero della croce. Il serpente di bronzo guariva ma il serpente di bronzo era segno di due cose: del peccato fatto dal serpente, della seduzione del serpente, dell’astuzia del serpente; ma anche era segnale della croce di Cristo, era una profezia. Così possiamo dire che Gesù si è fatto serpente, Gesù si è fatto peccato e ha preso su di sé le sporcizie tutte del peccato. E si è “fatto peccato”, si è fatto innalzare perché tutta la gente lo guardasse, la gente ferita dal peccato, noi. Chi non guardava il serpente di bronzo dopo essere ferito da un serpente nel deserto moriva nel peccato. La salvezza viene soltanto dalla croce, ma da questa croce che è Dio fatto carne: non c’è salvezza nelle idee, nella buona volontà, nella voglia di essere buoni. L’unica salvezza è in Cristo crocifisso, perché soltanto lui è stato capa-ce di prendere tutto il veleno del peccato e ci ha guarito lì.
(Papa Francesco, Omelia, 4 aprile 2017)

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110

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