Santa Brigida d’Irlanda – Un po’ di Pane Spirituale per Camminare in Cristo – lunedì 1 febbraio 21

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1 Febbraio Lunedì IV Settimana T. O 2021 – Santa Brigida d’Irlanda – RIMA LETTURA Eb 11,32-40; – Salmo Sal 30 (31); – VANGELO Mc 51-20

Riflessione quotidiana al Vangelo per camminare in Cristo: «Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!».

Di fronte al male morale, l’atteggiamento di Dio è quello di opporsi al peccato e salvare il peccatore. Dio non tollera il male, perché è Amore, Giustizia, Fedeltà; e proprio per questo non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva.

… chi pratica la giustizia è giusto come egli è giusto. Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8). La violenza incontrollata dello spirito impuro, il suo dominio dispotico sull’uomo stanno a caratterizzare la forza demoniaca come potenza di morte e di distruzione disgregatrice della dignità e libertà umana. Ma se la forza di Satana è grandiosa, spettacolare, non è invincibile: infatti, noi «crediamo che Gesù ha vinto definitivamente Satana e ci ha sottratti così alla paura nei suoi confronti»; però, se «in Gesù è avvenuta la sconfitta del maligno, la sua vittoria tuttavia dev’essere liberamente accettata da ciascuno di noi, finché il male non sia completamente eliminato. La lotta contro il male richiede quindi impegno e continua vigilanza.

La possessione diabolica: Secondo una prassi consolidata, i segni per riconoscere la possessione diabolica sono “parlare correntemente lingue sconosciute o capire chi le parla; rivelare cose occulte e lontane; manifestare forze superiori all’età o alla condizione fisica. Si tratta però di segni che possono costituire dei semplici indizi e, quindi, non vanno necessariamente considerati come provenienti dal demonio. Occorre perciò fare attenzione anche ad altri segni, soprattutto di ordine morale e spirituale, che rivelano, sotto forma diversa, l’intervento diabolico. Possono essere: una forte avversione a Dio, alla Santissima Persona di Gesù, alla Beata Vergine Maria, ai Santi, alla Chiesa, alla Parola di Dio, alle realtà sacre, soprattutto ai sacramenti, alle immagini sacre. Occorre fare attenzione al rapporto tra tutti questi segni con la fede e l’impegno spirituale nella vita cristiana; il Maligno, infatti, è soprattutto nemico di Dio e di quanto mette in contatto i fedeli con l’agire salvifico divino” (Rito degli Esorcismi 16). In ogni caso è necessario un serio discernimento per dimostrare in modo certo che si tratti di possessione diabolica. Si può seguire anche la traccia indicata da Paolo VI: “Potremo supporre la sua sinistra azione là dove la negazione di Dio si fa radicale, sottile ed assurda, dove la menzogna si afferma ipocrita e potente contro la verità evidente, dove l’amore è spento da un egoismo freddo e crudele, dove il nome di Cristo è impugnato con odio cosciente e ribelle, dove lo spirito del Vangelo è mistificato e smentito, dove la disperazione si afferma come ultima parola…

Il Vangelo di oggi se da una parte presenta Gesù come il dominatore dei demoni, dall’altra parte ci assicura che l’azione diabolica sull’uomo, pur con la permissione di Dio, non è una fiaba. Sarebbe però un errore pericoloso relegare il demonio nel mondo della pura fantasia: la più fine astuzia del diavolo, secondo un detto famoso, sta proprio nel persuadere la gente che lui non esiste. D’altra parte non bisogna vedere la sua presenza dappertutto e alimentare paure irrazionali o un interesse malsano. Satana esercita un certo fascino sull’uomo moderno, che all’efficienza tecnica tende ad associare l’efficienza magica, cioè la manipolazione a proprio vantaggio delle forze preternaturali. Di qui la diffusione di pratiche superstiziose e culti satanici. Chi cerca Satana, l’ha già trovato. La sete di potere ad ogni costo si oppone radicalmente all’atteggiamento di fede, che è abbandono fiducioso alla volontà di Dio.

Il cammino di salvezza, attraverso il quale la Chiesa ci guida e ci accompagna con la forza del Vangelo e il sostegno dei Sacramenti, ci dà la capacità di difenderci dal male. La Chiesa ha il coraggio di una madre che sa di dover difendere i propri figli dai pericoli che derivano dalla presenza di satana nel mondo, per portarli all’incontro con Gesù. Una madre sempre difende i figli. Questa difesa consiste anche nell’esortare alla vigilanza: vigilare contro l’inganno e la seduzione del maligno.

L’origine del male risiede nella cattiva volontà: “Donde proviene il male? Donde ravvisare la causa di tanti mali? Tu domandi: Donde provengono le malattie? Donde viene il delirio frenetico? Qual è l’origine del sonno pesante? Non forse l’apatia? Se le malattie naturali hanno inizio dalla volontà che le sceglie, molto di più quelle che provengono dal libero arbitrio. Donde proviene l’ubriachezza? Non forse dall’intemperanza? La frenesia, non è forse una conseguenza della febbre troppo alta? La febbre, d’altronde, non deriva dalla sovrabbondanza di qualche elemento che si trova in noi? Quest’ultima, a sua volta, non è forse una conseguenza della nostra smoderatezza? Quando, infatti, per difetto o per eccesso, abbiamo prodotto la situazione disordinata dei nostri umori, allora accendiamo quel fuoco. Poi, se esitiamo a spegnere la fiamma accesa, produciamo in noi stessi un rogo, che alla fine non riusciamo più ad estinguere. Così accade anche nel vizio: quando non lo freniamo e non lo sradichiamo sul nascere, alla fine non riusciamo più a stroncarlo, poiché esso supera le nostre forze” (Giovanni Crisostomo, Omelie sulla prima lettera ai Tessalonicesi, 9,4).

fonte – sintesi da: http://radici3.blogspot.com/2021/01/

Santa Brigida d’Irlanda

Il Santo del giorno 1° Febbraio: Santa Brigida d'Irlanda | UrbanPost

La santa Brigida commemorata in data odierna dal Martyrologium Romanum non è innanzitutto da confondere con l’omonima celebre santa regina svedese. Santa Brigida d’Irlanda, il cui culto nell’isola è secondo solo a quello tributato al vescovo San Patrizio, visse invece alcuni secoli prima ed appartiene a quel genere di personaggi indubbiamente esistiti storicamente, ma la fama è stata tramandata grazie a narrazioni leggendarie e simboliche, piuttosto che grazie ad accurate biografie.
Brigida nacque probabilmente verso la metà del V secolo presso Fochairt, presso Dundalk. Secondo le tradizionali datazioni attribuite alla vita della santa, ella avrebbe avuto solamente sei anni alla morte di San Patrizio e secondo l’usanza del tempo si consacrò al Signore sin dalla tenera età. Ricevette il velo dalle mani di altri santi e poi sarebbe addirittura stata ordinata vescovo. Per tributare i massimi onori alla sua chiesa di Kildare, alcune tradizioni asseriscono perfino che Brigida avrebbe ricevuto il “pallium”, segno distintivo degli arcivescovi metropoliti.
In realtà pare semplicemente che fu badessa del monastero maschile e femminile di tale città, a sessanta chilometri a sud ovest di Dublino. Era infatti cosa abbastanza comune nella Chiesa celtica che una donna in qualità di superiora governasse entrambi i rami di un monastero. Secondo parecchie antiche “Vite”, Brigida esercitò molta influenza sulla vita delle chiese celtiche, che tornarono alle antiche strutture tribali pagane e rimasero pressoché isolate dalla vita ecclesiale romana. Se nel mondo latino venivano esaltati la ricchezza ed il potere dei campioni cristiani, i santi celtici rifulgevano invece per le loro qualità pastorali, come dimostrò santa Brigida nel donare la spada di suo padre ad un lebbroso, sottolineando così come la sua autorità spirituale risiedesse non nel potere e nell’aggressività e nel potere, bensì nella misericordia e nella compassione.
I racconti circa la vita di questa santa, come d’altronde molti altri riguardanti santi celtici e medioevali, seguono uno schema che ricalca grossomodo gli episodi evangeli della vita di Gesù: la sua nascita fu preannunciata da un druido ed in vita ebbe quali preziose guide San Maccaille e San Mel. Divenne poi essa stessa consigliera e guida spirituale per il prossimo, radunando attorno a sé numerosi discepoli. Le furono attribuiti dei miracoli che, proprio come nel caso di Gesù, costituivano in larga misura delle risposte ai bisogni dell’uomo, come quando, simulando l’episodio delle nozze di Cana, nel Meath “spillò birra da un solo barile per diciotto chiese, in quantità tale che bastò dal Giovedì Santo alla fine del tempo pasquale”, come ricorda il Breviario di Aberdeen.

Proprio a questo singolare episodio si rifà una deliziosa “preghiera di Brigida”:
“Vorrei un lago di birra per il Re dei Re.
Vorrei che la famiglia celeste fosse qui a berne per l’eternità […].
Vorrei che ci fosse allegria nel berne.
Vorrei anche Gesù qui.”

Oltre a queste analogie con l’esistenza terrena del Cristo, alla memoria di Santa Brigida furono collegate innumerevoli tradizioni celtiche, oggi facilmente bollabili come rigurgiti del paganesimo ed inutili superstizioni, che tra le altre cose hanno dato origine ad una variegata iconografia sul suo conto. In realtà in Irlanda ancora oggi resiste la consuetudine di porre un lumino sulle finestre delle case e numerosi sono i pellegrinaggi ai luoghi legati alla sua memoria. La devozione nutrita nei suoi confronti dai numerosi pellegrini irlandesi che nel Medioevo percorrevano l’Europa contribuì alla diffusione del suo culto in nuove zone, soprattutto della Francia. Essi erano soliti ripetere un’invocazione in gallese: “Santa Brigida, custodiscici nel nostro viaggio”.
Merita infine una delucidazione una parte del titolo della presente schede, cioè il nome Cell Dara. Esso non è altro che la versione gallese della città di Kildare e significa “cella della quercia”: fa riferimento ad un altare poggiante su una trave di legno massiccio, a cui furono attribuiti poteri miracolosi, ma questo non è che uno dei tanti collegamenti suddetti tra paganesimo e cristianesimo.
La sua morte giunse all’incirca verso l’anno 524. Data della sua festa fu da sempre il 1° febbraio, giorno in cui è ancora oggi ricordata anche dal martirologio ufficiale della Chiesa Cattolica, che nel delineare un brevissimo profilo della santa riporta i pochissimi dati certi sulla sua vita: badessa e fondatrice di uno dei primi monasteri irlandesi, nonché prosecutrice dell’opera di evangelizzazione intrapresa da San Patrizio.


fonte: santibeati.it – Autore: Fabio Arduino

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