San Bonaventura – Un Po’ di PANE Spirituale per Camminare in CRISTO mercoledì 15 luglio 20

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Mercoledì, XV Tempo Ordinario – S. Bonaventura – PRIMA LETTURA Is 10,5-7.13-16 – Dal Salmo 93 (94) – VANGELO Mt 11,25-27

Riflessione quotidiana per camminare in Cristo: «… hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli». Cosa è la sapienza, chi è il sapiente? Dalla Liturgia della Parola odierna possiamo trarre qualche risposta. Anzitutto, nella Prima Lettura, Dio per mezzo del profeta Isaìa afferma: «Può forse vantarsi la scure contro chi se ne serve per tagliare o la sega insuperbirsi contro chi la maneggia?». Sapienza è riconoscere e distinguere il Creatore dalla creatura, riconoscere e distinguere il vasaio dall’argilla. Cosa è mai una scure senza la potenza e la precisione di chi sferra il colpo? Di cosa potrà mai vantarsi una sega nei confronti del falegname? Siamo sapienti quando, con verità e riconoscenza, innalziamo la nostra lode a Dio perché per mezzo nostro usa la sua arte nel creare meraviglie, come un pittore col pennello o uno scultore con lo scalpello. Sapienza è ricordarsi con san Paolo che siamo quello che siamo per grazia (cfr 1Cor 15,10), e che se è vero che possiamo tutto con la grazia di Dio (cfr Fil 4,13), è vero anche che senza il Signore non possiamo nulla (cfr Gv 15,5). Sapienza è sentirsi, come affermava S. Teresa di Calcutta, una semplice matita, ma capace di grandi opere se usata dalle mani esperte del Signore. Chi è il sapiente, dunque? Secondo il Vangelo oggi proclamato, è colui che riconosce il Figlio, secondo la luce donata e accolta dello Spirito Santo, e innalza con gioia lodi al Padre di ogni misericordia, vedendo in lui il fine ultimo di ogni cosa.
Pane di oggi: «Dio dei padri e Signore della misericordia, che tutto hai creato con la tua parola, e con la tua sapienza hai formato l’uomo perché governasse il mondo con santità e giustizia ed esercitasse il giudizio con animo retto, dammi la sapienza, che siede accanto a te in trono, e non mi escludere dal numero dei tuoi figli» (Sap 9,1-2a.3-4).
Con umiltà riconoscerò Dio come l’autore di ogni mio bene.

fonte: http://www.madredellaparola.it/?page_id=110

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