Banane…come si riproducono?

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Le banane, a differenza di tutto il resto della frutta, non hanno semi. E allora, come si riproducono? Un fatto curioso che potrebbe portare addirittura alla loro estinzione.

Le banane sono uno dei frutti che non mancano mai sulla nostra tavola. Si tratta di un frutto diffuso, poco costoso e anche se in Italia non fruttifica (o quasi), per cui va importato, la sua importazione è comunque comoda e non comporta problematiche particolari.                    Ma oggi ci poniamo una domanda, che probabilmente vi sarete posti anche voi rispondendo poi con un “boh…”: parliamo della riproduzione delle banane. A scuola ci hanno insegnato che ogni albero deriva da un seme, che sboccia, cresce, diventa albero, e fa i frutti che a loro volta contengono nuovi semi, che ricominceranno il cicloLa risposta è semplice quanto inquietante. Le banane non si riproducono. O, meglio, non si riproducono tramite riproduzione sessuata, quella che (anche nelle piante) implica il mescolamento genetico tra il seme maschile (che nelle piante si chiama polline) e quello fenmminile, che si trova nel fiore. Il seme è dato da queste due componenti, come gli embrioni degli animali..                             La domanda è questa. Dove sono i semi della banana?                                                     Il frutto è una bacca, e i semi dovrebbero essere all’interno, come accade con le ciliege o le pesche, ma ben sappiamo che in tanti anni di consumo di banane non ne abbiamo mai trovato nemmeno uno. E allora, come si riproducono le banane? Ecco, nelle banane questo non succede, o meglio i gameti maschili e femminili ci sono ma non hanno capacità di fecondarsi tra loro. Come mai? Beh, in origine i semi nelle banane c’erano, e ce n’erano anche tanti, tanto che mangiarle significava stare lì a sputare tutti i semini, tipo quando mangiamo un melograno.                                                                                                     E questo non era proprio il massimo in termini di marketing: così è stata selezionata una varietà che non avesse semi, che fosse sterile.

La riproduzione asessuata

Chiaramente, se sterilizziamo un animale questo non potrebbe più procreare. Se, invece, una pianta è sterile può ancora riprodursi perché le piante hanno la possibilità di riprodursi anche per riproduzione asessuata: se io prendo il ramo di una pianta, una pianta qualsiasi, e lo metto per terra, quello forma delle nuove radici ed ha origine una nuova pianta, senza bisogno del seme. Questo è ciò che viene fatto con le banane, si prende un ramo e si pianta per terra. Il limite di questa cosa è che il ramo, quindi la pianta “figlia”, è un clone, un gemello, ha lo stesso DNA della pianta madre. E di tutte le piante sorelle, perché geneticamente tutti i banani da produzione esistenti al mondo hanno lo stesso identico DNA, e questo significa che sono tutti gemelli. Immaginate che tutte le persone che vi circondano siano vostri gemelli, vostri cloni. Questa è la situazione delle banane.

come si riproducono le banane

Una varietà di banana che ci aiuta a illustrare questi concetti

Le banane si stanno estinguendo

E questo è il motivo che sta portando all’estinzione delle banane sul nostro pianeta. Proprio come per gli esseri umani, tra le piante ci sono quelle più resistenti al freddo, o al caldo, oppure alle malattie, o agli infestanti, o che sopravvivono meglio in certi tipi di terreno. Questo per le banane non succede, sono tutte forti e tutte volnerabili negli stessi punti.Questo significa che funghi, batteri e virus che colpiscono i vegetali, se vanno a colpire là dove tutte le banane sono deboli, possono decimare le popolazioni delle banane nel giro di pochissimi anni. Questa cosa è già successa con una varietà molto commercializzata, e che aveva gli stessi problemi delle banane odierne, la Gros Michel. Le piantagioni furono praticamente annullate negli anni ’50 da un fungo, che causa la malattia di Panama e che ha letteralmente distrutto tutte le piante di banana dell’epoca.                                                  Ad oggi, la varietà che mangiamo, la banana Cavendish, rischia di subire lo stesso destino. Ci sono funghi e virus che rischiano di annullare ancora una volta le piantagioni di banana, e gli ingegneri genetici sono al lavoro perché questa cosa non succedera: la soluzione che utilizzeranno, tuttavia, sarà necessariamente quella degli OGM, che renderanno le banane più resistenti alle malattie. Del resto, la situazione è questa: i semi non li vogliamo (pensiamo a chi mangia le clementine perché non li hanno…), ma le banane si. E quando le nostre volontà, i nostri assurdi bisogni derivanti dal fatto che non vogliamo sputacchiare i semi vanno in conflitto con ciò che la natura, in tanti anni di evoluzione, aveva creato… Succedono anche queste cose. Questo significa che funghi, batteri e virus che colpiscono i vegetali, se vanno a colpire là dove tutte le banane sono deboli, possono decimare le popolazioni delle banane nel giro di pochissimi anni. Questa cosa è già successa con una varietà molto commercializzata, e che aveva gli stessi problemi delle banane odierne, la Gros Michel. Le piantagioni furono praticamente annullate negli anni ’50 da un fungo, che causa la malattia di Panama e che ha letteralmente distrutto tutte le piante di banana dell’epoca. Ad oggi, la varietà che mangiamo, la banana Cavendish, rischia di subire lo stesso destino. Ci sono funghi e virus che rischiano di annullare ancora una volta le piantagioni di banana, e gli ingegneri genetici sono al lavoro perché questa cosa non succedera: la soluzione che utilizzeranno, tuttavia, sarà necessariamente quella degli OGM, che renderanno le banane più resistenti alle malattie.        Del resto, la situazione è questa: i semi non li vogliamo (pensiamo a chi mangia le clementine perché non li hanno…), ma le banane si. E quando le nostre volontà, i nostri assurdi bisogni derivanti dal fatto che non vogliamo sputacchiare i semi vanno in conflitto con ciò che la natura, in tanti anni di evoluzione, aveva creato… Succedono anche queste cose.

fonte:www.tuttogreen.it

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