Agricoltura Moderna, Cover Crops, cosa sono e a cosa servono

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Sono colture intercalari tra due principali da reddito.                                                            A chi si chiede cosa sono le cover crops, rispondiamo quindi che si tratta di colture che non si raccolgono e che non si vendono, ma che migliorano la fertilità del suolo a favore di quelle che seguono e che sono da reddito, fornendo una serie di vantaggi agronomici che si consolidano negli anni e che andiamo a riassumere:
  • Trattengono l’azoto presente nei liquami e l’azoto non utilizzato dalla coltura principale, poi lo restituiscono al terreno evitando perdite per dilavamento.
  • Alcune cover crops come veccia, trifoglio e pisello, essendo leguminose, fissano l’azoto atmosferico e ne aumentano così la dotazione nel suolo.
  • Gli apparati radicali, di diversa conformazione ed estensione, effettuano una vera e propria lavorazione del suolo, arieggiandolo e contribuendo alla creazione degli interstizi che favoriranno l’applicazione successiva della gestione conservativa dei terreni.
  • La vegetazione presente sul terreno durante i mesi invernali lo salvaguarda dagli effetti disgreganti provocati dalle piogge battenti e dai fenomeni di ruscellamento, particolarmente dannosi nelle aree collinari.
  • La copertura del suolo toglie luce alle infestanti, che si sviluppano molto meno rispetto a un terreno nudo, e le radici di alcune cover crops come la senape liberano sostanze che inibiscono la crescita delle infestanti.                                                                                 A fronte di questi vantaggi ci sono due aspetti da affrontare:
    1. il costo della semente e della semina delle cover crops;
    2. la loro distruzione prima delle operazioni di avvio della nuova coltura da reddito.

    Il costo della semente varia da 45 a 90 euro/ha a seconda della specie. Le prove dimostrative serviranno anche a fornire riscontri sulla possibilità di variare la densità e quindi eventualmente di risparmiare in semente.                                                            Per quanto riguarda l’eliminazione al termine del ciclo vegetativo delle cover crops, ci si sta orientando su specie cosiddette Gelive, cioè che muoiono con il freddo e con il gelo e a fine inverno cadono a terra disgregandosi e lasciando un residuo che permette anche la semina diretta, senza alcuna lavorazione del terreno e senza richiedere l’intervento chimico col glifosate.  Perché le cover crops restituiscono vita al suolo.

    Le cover crops hanno anche la funzione di nutrire la vita del terreno, che è costituita da una miriade di microorganismi come artropodi, batteri e funghi che grazie a queste colture trovano il nutrimento necessario al loro sviluppo e che invece non trovano in un terreno nudo. Ecco spiegato il perché un suolo nudo risulta meno vitale: i microrganismi non trovano nulla di cui cibarsi.                                                                                          Nelle aziende che da alcuni anni si seminano le cover crops, in qualunque parte del terreno si vada a scavare si ritrovano i lombrichi: è il segnale più evidente che il suolo sta finalmente bene. E se il suolo sta bene, rende anche più facile all’agricoltore preparare tutti i letti di semina e quindi garantisce ai semi una situazione favorevole alla loro pronta e completa germinazione. È comunque evidente che le cover crops mantengono tutte le loro virtù anche in regime di agricoltura tradizionale, a patto che l’agricoltore accetti di avere il terreno coperto da una fitta vegetazione per tutto l’inverno.                            Come si seminano le cover crops?                                                                                   chi si chiede come si seminano le cover crops, bisogna innanzitutto ricordare che, se si vogliono ottenere i risultati attesi, bisogna dimenticare il “girello” e utilizzare una seminatrice dopo una leggera minima lavorazione. La cover va infatti trattata come una coltura principale, anche se poi non si concima. Si può pensare anche a una semina diretta, se si dispone di attrezzature particolari che sono reperibili presso alcuni terzisti.    Le specie più interessanti di cover crops                                                                           Il Tillage Radish è una particolare specie di rafano di origine statunitense che sviluppa una radice fittonante molto voluminosa e allungata, la quale svolge un effetto molto evidente sulla struttura del suolo e assorbe una notevole quantità di nutrienti che poi restituisce a fine ciclo. Si tratta di una specie sensibile al freddo, che a fine febbraio si distrugge completamente. Il miscuglio trifoglio e avena risulta ben assortito perché le due specie si combinano bene, e anche nel caso del miscuglio senape e trifoglio alessandrino, pur con una notevole differenza di sviluppo tra le due specie, la combinazione regge perché la senape assorbe l’azoto del suolo che altrimenti andrebbe in falda, mentre il trifoglio fissa azoto atmosferico e così alla fine la dotazione azotata del suolo permette di risparmiare parecchie dosi di azoto chimico. Anche il miscuglio avena e veccia sembra azzeccato e presenta le stesse prerogative del precedente.

    fonte:www.ilnuovoagricoltore.it

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